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Il MIT mira ad accelerare i movimenti del robot per abbinare i pensieri del robot utilizzando chip personalizzati

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I ricercatori del MIT stanno cercando di colmare il divario significativo tra la velocità con cui i robot possono elaborare le informazioni (relativamente lentamente) e la velocità con cui possono muoversi (molto rapidamente grazie ai progressi dell’hardware moderno), e stanno usando qualcosa chiamato ” calcolo robotico ” per fare esso. Il metodo, progettato dalla dott.ssa Sabrina Neuman, laureata in Informatica e Intelligenza Artificiale del MIT, si traduce in chip per computer personalizzati che possono offrire l’accelerazione hardware come mezzo per tempi di risposta più rapidi.

I chip personalizzati su misura per uno scopo molto specifico non sono nuovi: se utilizzi un iPhone moderno, ne hai uno in quel dispositivo in questo momento. Ma sono diventati più popolari in quanto aziende e tecnologi cercano di eseguire più elaborazione locale su dispositivi con potenza e vincoli di elaborazione più conservativi, piuttosto che trasferire i dati a grandi data center tramite connessioni di rete.

In questo caso, il metodo prevede la creazione di chip iper-specifici progettati in base al layout fisico di un robot e al suo utilizzo previsto. Prendendo in considerazione i requisiti di un robot in termini di percezione dell’ambiente circostante, mappatura e comprensione della sua posizione all’interno di tali ambienti e pianificazione del movimento risultante da tale mappatura e dalle azioni richieste, i ricercatori possono progettare chip di elaborazione che aumentano notevolmente l’efficienza di quest’ultima fase integrando gli algoritmi software con l’accelerazione hardware.