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3 tecnologie che ci salveranno prevenendo la crisi idrica globale

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Indubbiamente, la crisi dell’acqua è una delle questioni principali e più problematiche in termini di rischi di livello mondiale, che è peggiorata notevolmente nel corso degli anni.

Questo è stato semplicemente uno di quei problemi che non possono essere ignorati, dato che la situazione globale in questo senso sta diventando sempre più scoraggiante.

Per evitare che questo continui ad accadere in tutti i paesi con scarsità d’acqua, bisogna iniziare ad utilizzare alcune tecnologie, necessarie per lo sfruttamento creativo delle risorse idriche non convenzionali. Detto questo, vediamo fino a 3 tecnologie che possono salvarci dalla crisi dell’acqua, soprattutto a medio e lungo termine.

Cattura la nebbia

Per contestualizzare il tutto, la raccolta della nebbia è una tecnologia a bassa manutenzione e rispettosa dell’ambiente che può beneficiare soprattutto quelle regioni montuose e costiere secche dove la nebbia è intensa e ricorrente.

Per realizzare questo processo, sono necessarie maglie verticali per intercettare il flusso di goccioline, che possono essere fatte di alluminio, plastica, plexiglass e/o lega. Finora, la tecnologia di cattura della nebbia è stata utilizzata in paesi come il Cile, l’Eritrea, Israele e Oman.

Il progetto di desalinizzazione dell’acqua di mare è una delle tecnologie in più rapida crescita negli ultimi anni grazie ai progressi nella tecnologia delle membrane. Oggi è un metodo utilizzato in molti paesi, ma gli stessi impianti di desalinizzazione possono produrre sostanze che influenzano la flora e la fauna, oltre a consumare grandi quantità di energia.

Ora quello che si cerca è di creare un’era di impianti di desalinizzazione per essere meno inquinanti, oltre a poter utilizzare fonti di energia rinnovabili. Questo potrebbe portare a una significativa diminuzione dei costi di produzione entro il 2030.

Coltura di nuvole

Infine abbiamo già toccato il tema del cloud seeding, un processo che attualmente ha dimostrato in diversi paesi che le precipitazioni possono essere aumentate fino al 20% all’anno attraverso questa tecnologia. Per quanto riguarda l’applicazione dello stesso, questo avviene attraverso la dispersione di piccole particelle nelle nuvole, che permettono una corretta formazione di gocce di pioggia o anche di cristalli di ghiaccio.

The Next Web indica che c’è davvero un potenziale interessante in questo progetto di cloud seeding, soprattutto considerando che solo il 10% del contenuto totale di acqua delle nuvole viene rilasciato durante le precipitazioni.